ELEZIONI DEL 16/10/2010: INTERVISTA A FABIO MATARRELLI
Data: Lunedì, 11 ottobre @ 23:39:17 CEST
Argomento: In primo piano


Dopo l’annuncio di Antonio Peron, ecco il nome che correrà con l’altra lista, quella di D’Ambrosio per guidare la Divisione calcio a 5 della Regione Veneto.

Sarà il padovano Fabio Matarrelli, perito elettronico, volto noto del panorama calcettistico regionale.
Entra nel mondo del calcio a 5 come giocatore dell’Arzergrande, società che lo vede crescere anche come dirigente.
Nel 2008 passa alla Meggel e nel 2009 collabora anche con la Virus Campodarsego femminile, società che ad oggi allena dopo aver conseguito il patenti di allenatore.
Ecco le sue risposte in vista delle elezioni del 16 settembre.

Perchè si presenta alle elezioni per la carica di delegato del calcio a 5 veneto?
Mi candido perché innanzitutto una votazione con un solo candidato ritengo non sia nemmeno democratica e non consente una scelta consapevole e perché, da uomo di campo che vive le problematiche spicce sento e condivido con altri la necessità di avere risposte concrete.
Ad esempio: come mai il calcio a 5 più di tutte le altre discipline sportive, fatica a trovare spazi nelle strutture?
Perché a fronte di proposte serie e fattibili si impone sempre un regolamento ferreo e poco flessibile?
Perché si adotta la politica delle sanzioni prima ancora di lavorare a supporto delle società?
Queste e molte altre domande che faccio e sento fare meritano una risposta, sia che dopo il 16 ottobre mi tocchi porle a me stesso sia che si debba porle ad un altro vincitore.

Cosa farà per chiedere la fiducia delle società venete?
Non sono un uomo politico e non pratico la politica nonostante io mi sia candidato.
Esorto le società venete ad essere presenti a queste elezioni.
Non ci saranno vinti o vincitori ma c’è un movimento da sostenere e da promuovere.
Il lavoro fatto finora e che io stesso ho sostenuto e a cui ho collaborato è stato notevole e importante, ma se la risposta degli ultimi tempi è quella che non si può andare oltre perché ci sono regole imposte dalla direzione nazionale, mi viene da chiedermi a cosa serva avere un organismo regionale.
Io credo che la figura del Delegato Regionale abbia l’onere di continuare a lottare per rappresentare e valorizzare tutto il prezioso lavoro svolto dalle società di questa regione.
Il Veneto ha i numeri per poterlo fare ma dobbiamo concorrere tutti per la stessa causa e verso un'unica direzione.

Nel cassetto che sogni ci sono?
Sogni? Riferiti al calcio a 5, di poter vedere questo sport svilupparsi come in paesi tipo il Brasile o la Spagna dove questa disciplina vive di vita propria e non all’ombra del calcio a 11 come in Italia.
Serve divulgare e promuovere adeguatamente il calcio a 5 con tutti i mezzi mediatici e non, spiegandone la bellezza e tentando di appassionare tutti a partire dai giovanissimi di entrambi i sessi migliorando i progetti finora sviluppati.

Cosa intende fare nei primi mesi del suo possibile mandato?
La prima cosa in assoluto da fare è riuscire ad entrare in contatto diretto con tutte le società per poter discutere i problemi di ognuna e concordare una scaletta di priorità a cui far fronte.
In ogni caso, ripartire al più presto con la macchina burocratica federale e, consentitemi, imporre a qualcuno di rispondere al telefono durante l’orario di apertura al pubblico, modificandolo anche, se servisse.
Poi c’è la questione dei comitati provinciali-territoriali, un organismo ora inutilizzato di cui molte società non conoscono nemmeno l’esistenza e la funzione.
Serve dotarli di personale competente e renderli operativi che facciano da tramite per l’espletamento di pratiche burocratiche e di supporto.
Serve, inoltre, cercare una formula perché si adotti una politica di sostegno anziché solo punitiva e sanzionatoria, ovvero premiante per le società che contribuiscono ad elevare il livello di qualità del movimento del calcio a 5.
A questo scopo dare un vero sostegno alle squadre di recente affiliazione, conoscendone anche la realtà territoriale, per permettere la loro crescita tecnica e agonistica sapendo che questo contribuirà a mantenere ad alti livelli il calcio a 5 veneto.

In molti si sono lamentati del trattamento del calcio a 5 durante il periodo di commissariamento. Cosa bisogna cambiare rispetto agli ultimi sei mesi?
Facile e ovvia risposta, il problema non sono gli ultimi sei mesi ma quello che è accaduto prima.
Si cambiano i responsabili del commissariamento che hanno provocato tutti i disagi e chi condivideva con loro quella politica.

Che invito rivolge alle società venete?
Quello di lavorare per una vera e propria coesione perché un movimento importante come quello veneto, che vanta tra le migliori squadre nazionali, se coeso e compatto può contare di più anche in ambito nazionale e far valere le sue proposte.
Ad esempio ora succede che le squadre venete, soggette a regolamenti rigorosi e strutturate seriamente, vadano a scontrarsi, in ambito nazionale, con squadre di altre regioni soggette a regole molto meno ferree.
Ciò non è né equo né giusto ed il Veneto deve imporsi di più.

Perchè lei appoggia la candidatura a Presidente Regionale di Pierino D’Ambrosio?
Perché rappresenta il cambiamento e perché non si è spaventato quando gli ho detto che in caso di vittoria sarei diventato la sua spina nel fianco pur di realizzare un serio programma inerente il calcio a 5.


Stefano Testoni





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